Salve cari amici esperti di calcio.
Mi accingo ad esordire su questo blog dopo aver molto riflettuto sulla domanda posta dall'amico Aurelio. Innanzitutto voglio complimentarvi con tutti per le formazioni messe in campo e spero di poter essere all'altezza dei vostri interventi. Naturalmente è difficile, direi anzi impossibile, scegliere quali siano i migliori 11 calciatori di tutti i tempi, in quanto vi sono stati fior fior di campioni che si sono combattuti nei campi di tutto il mondo.
A mio modesto parere bisogna, ancora prima di scegliere il modulo tattico, fare delle scelte di campo: le mie sono orientate secondo due criteri base, che in breve vi spiegherò.
PS per chi non lo sapesse non tifo per alcuna squadra per cui non sarò influenzato come Aurelio da juventinite...:)
PRIMO CRITERIO: ho preso in considerazione solamente calciatori che abbiano avuto una lunga carriera ad altro livello nella propria Nazionale e nei propri club di appartenenza, escludendo tutti coloro che non abbiano partecipato per almeno 5 anni ad un campionato top europeo (per intenderci Serie A, Premier League, Liga, Bundesliga). Questa scelta è vero in parte mi limita: solo per fare un nome mi costringere ad escludere Pelè, il "Calcio" in persona, il quale per una scelta di vita e di cuore non ha mai giocato in Europa; io però credo che per potersi dire "Campione Completo" un giocatore debba avere giocato ad altissimi livelli in Europa: non voglio dire che Pelè non lo sia stato o non avrebbe strabiliato in qualsiasi campionato avesse giocato ma in base ai miei convincimenti resta sicuramente fuori da questa squadre. Se poi vogliamo discutere chi sia stato il più forte di tutti i tempi allora è un' altra storia...
SECONDO CRITERIO: credo fortemente nel gioco del pallone quale un giusto di mix di fantasia e classe unite ad una solida preparazione atletica ed impegno da parte dei calciatori ogni giorno, in ogni partita, in ogni amichevole, in ogni allenamento. E' per questo che rimarrano fuori dalle mie scelte giocatori strabilianti quali sicuramente furono DIEGO ARMANDO MARADONA (sicuramente il più forte di tutti i tempi, vinceva da solo giocando in squadracce quali Napoli e Argentina) e GEORGE BEST (Pallone d'Oro 1968 e giocatore di classe sopraffina: se non fossero esistite le donne...). Ovviamente anche questa scelta mi limita, metto fuori lista giocatori pazzeschi, ma sono convinto che il calcio è fatto anche di impegno, sudore e gioco di squadra e non sempre tali stelle sono in grado di convivere con questi concetti.
Dopo aver riflettuto su tali criteri mi accingo alla scelta del modulo tattico. Devo dire che sono stato molto combattuto se utilizzare un classico 4-4-2, modulo da me adorato, o un più duttile ma anche più complesso 4-3-3, altra disposizione tattica che, se ben congegnata, mi fa impazzire. Dopo ampie riflessioni la scelta è ricaduta su quest'ultimo modulo in base anche e soprattutto ai giocatori che ho scelto di mettere in campo.
Quindi un 4-3-3 di stampo Olanda calcio totale con difesa a 4 in linea con fuorigioco, 3 centrocampisti (playmaker e due mediani) e 3 là davanti (centravanti con un'ala a sinistra e una finta ala/trequartista sulla destra. Come Aurelio sono un amante dei numeri: schiereò la squadra secondo la numerazione classica, tranne un giocatore per cui è doveroso fare un eccezione...
Cominciamo.
1-Portiere: Dino Zoff. Costretto a non considerare Lev Yascin in base alle scelte fatte a monte, ho subito pensato al mitico Dino. Undici stagioni da titolare induscusso nella Juventus, Campione del Mondo da Capitano a 40 anni, sei volte Campione d'Italia con la Vecchia Signora. Penso ci sia poco da aggiungere. IMMORTALE.
2- Terzino destro: Mauro Tassotti. Su questa posizione devo prima fare una precisazione. So che i vari Cafu, Djalma Santos, Carlos Alberto Torres sono come valore assoluto giocatori forse migliori del rude Maurino. Ma nella mia costruzione della squadra ho sempre preferito avere un terzino destro di contenimento e un terzino destro di attacco (per intenderci Maldini-Tassotti o Facchetti-Burgnich). La scelta ricade sul buon Tassotti, arcigno punto di forza della difesa del Milan degli Immortali prima di Sacchi e poi di Capello, 17 anni con la maglia del Diavolo,5 scudetti e 3 Coppe Campioni , oltre altri trofei "minori". SICUREZZA.
5- Stopper: Claudio Gentile. Mi dissocio da tutti voi che avete scelto l'ottimo Bobby Moore, grande capitano delle Nazionale inglese Campione del Mondo del 1966, e punto tutto sull'italiano di Tripoli. Sinceramente nel mio immaginario sin da bambino Gentile è lo stopper per eccellenza: rude ma efficace, fa parte della Juve del Trap, vince vari scudetti con il club, ma il culmine della carriera arriva quando annulla Maradona e Zico nelle partite decisive del Mondiale di Spagna. INSUPERABILE.
6 - Libero: Franz Beckenbauer. Da tempo vi è aspra polemica tra me e Aurelio su questo ruolo. Naturalmente non posso condividere la tesi di Gaetano Scirea e a malincuore devo scartare anche l'indimenticabile Franco Baresi. Il Kaiser di Monaco è uno dei giocatori più completi della storia del calcio: uomo carismatico e leader dello spogliatoio, invento il ruolò del "libero d'attacco", capace di interpretare magnificamente allo stesso tempo il ruolo di marcatore e regista, senza disdegnare incursioni nell'area di rigore avversaria. Ha giocato una carriera intera nel Bayern, vincendo innumerevoli Bundesliga e 3 Coppe dei Campioni consecutive da Capitano, oltre ad avere l'onore di sollevare la Coppa del Mondo FIFA sempre da Capitano nel 1974 nell'Olympiastadion di Monaco di Baviera; ma a me piace ricordare l'immagine del Kaiser nell'indimenticabile semifinale di Mexico City 1970 Italia-Germania: infortunatosi nei primi minuti della partita, rimane in campo per tutto il match con una spalla lussata e una evidente bendatura...VERO CAPITANO.
3- Terzino sinistro: Giacinto Facchetti. Sulla posizione di terzino sinistro si può discutere a lungo se sia stato più forte il mitico Capitano dell'Inter o l'Immortale Capitano del Milan Paolo Maldini. Aurelio ogni tanto si esce la minchiata Antonio Cabrini ma dobbiamo capirlo è juventino...La mia scelta è semplicemente dettata dal fatto che il buon Giacinto fu il primo ad interpretare il ruolo di terzino sinistro come si intende oggi, ovvero uomo non solo difensivo ma anche e soprattutto di spinta: il primo terzino fluidificante della storia del calcio. Dal mio punto di vista un giocatore fantastico, incarna la Kalokagathia, un vero signore in campo e fuori, efficace e corretto, perfetto in marcatura e grande goleador (fu il primo difensore ad arrivare in doppia cifra di marcature in un singolo campionato), leader e Capitano di quella squadra fantastica che fu la Grande Inter di Helenio Herrera e Angelo Moratti. Vince 4 scudetti, 2 Coppe Campioni e altrettante Coppe intercontinentali, Capitano della Nazionale Campione d'Europa nel 1968 e Vice Campione del Mondo a Messico 1970; chiude la sua carriera per un brutto infortunio che gli impedisce di giocare il suo 4 Mondiale del 1978 all'età di 36 primavere. Poi purtroppo l'invidia degli Dei si abbatte contro di lui. EROE OMERICO.
4- Playmaker: Lothar Mattheus. Regista di tecnica sopraffina, dotato di grande forza fisica e innata capacita di inserimento, è stato uno dei protagonisti del calcio europeo degli anni 80 e 90. Affermatosi nel Bayern Monaco, ha giocato (e direi entusiasmato) nell'Inter dei record del Trap, ha vinto il Mondiale del 90 da leader indiscusso con susseguente pallone d'oro, ritorna in Germania dove continua a vincere di tutto sempre con la squadra monacense (in totale campione per 7 volte della Bundesliga e per una volta della Serie A). Ha giocato in ogni ruolo centrale nella sua carriera da libero a regista fino a trequartista con una facilità da fare paura. Detiene il record di Mondiali cui un calciatore abbia mai partecipato (5 da Spagna 82 a Francia 98). CLASSE CRISTALLINA.
8- Mediano: Frankie Rijkaard. L'unico giocatore di colore della mia squadra è un anch'esso un giocatore duttile che alterna grandi capacità in fase difensiva a un'eccellente qualità nell'interpretare la fase offensiva. Francolino (come veniva chiamato a Milanello) nasce infatti come difensore centrale nell'Ajax e ricorda molto il Kaiser Franz nelle movenze, ma è al Milan che Arrigo Sacchi ebbe l'intuizione di metterlo a centrocampo dove interpretò alla perfezione il doppio ruolo di mediano di rottura e costruzione. Forza fisica fantastica, ampia visione di gioco e piedi cristallini lo rendono uno dei giocatori più versatili della Storia del calcio. Con i Lancieri e con il Milan vince di tutto, 3 Coppe Campioni (nel 1990 contro il Benfica con un suo gol decisivo ), 2 Campionati italiani, 5 volte l'Eredivisie, oltre al fantastico Europeo del 1988 con il mitico Rinus Michels in panchina. FORZA DELLA NATURA.
10- Mezzala: Luisito Suarez. L'unico spagnolo ad aver vinto un Pallone d'Oro (1960) è, secondo il mio modesto parere, l'icona della mezzala nella Storia del Calcio. Leggenda vivente per tutti i tifosi interisti, ha giocato con Barcellona prima di approdare nel club dell'indimenticato Angelo Moratti, ha vinto di tutto in Italia, Spagna ed Europa, compreso il Campionato Europeo del 1964 con la sua Nazionale.Vanta grandi capacità di incursore e goleador, dotato di grande senso tattico rimase celebre soprattutto per la sua capacità nei lunghi rilanci da fermo per le veloci punte nerazzurre. Probabilmente sottovalutato dai più quando si parla di grandi del passato. ARCHITETTO CELESTE.
14- Ala destra/Trequartista/Seconda Punta: Johan Crujff. Come anticipato per il più forte giocatore europeo di tutti i tempi faccio un eccezione alla normale numerazione e, invece del classico 7, affido al magico olandese il suo peculiare 14. Senza nulla togliere a Pelè e Maradona è stato il giocatore più completo di tutti i tempi. A tal proposito voglio ricordare è la descrizione che di lui fece il grande Alfredo Di Stefano a rendere merito al Campione: "
non è un attaccante ma fa tanti gol; non è un difensore ma non perde mai un contrasto; non è un regista ma gioca ogni pallone per i compagni". Fu davvero un giocatore totale per alcun centrocampista di costruzione, secondo altri centravanti di manovra, a me piace ricordarlo come una trequartista che svaria su tutto il fronte d'attacco, pur sapendo che non esiste una definizione per tale giocatore immenso. Ambidestro, dotato di talento immenso, potente ed elegante allo stesso tempo, fu l'interprete più emblematico del calcio totale ideato da quel genio di Rinus Michaels. Vince tutto con l'Ajax, vari campionati e 3 Coppe Campioni consecutive, 3 volte Pallone d'Oro di France Football, nel 1973 si trasferisce al Barcellona e lo riporta al successo nella Liga dopo 14 anni con una superba vittoria al Santiago Bernabeu per 0-5; infine dopo un primo ritiro, dato da molti per finito, ritorna a giocare in Olanda negli anni 80 dove vince altri campionati prima del ritiro definitivo nel 1984, non prima di aver vinto il 9 campionato e la 6 coppa nazionale con il Feyenoord nel ruolo di Libero. CALCIO TOTALE.
11- Ala sinistra: Bruno Conti. Il "
Sindaco di Roma" è stato per tutti gli anni '80 nella squadra della sua città la bandiera dei giallorossi. Di fisico basso e tarchiato, alto poco più di 1.6o, mancino purissimo, dotato di grandi qualità tecniche e fantasia, famigerati resteranno i suoi dribbling ubriacanti e i suoi assist col contagiri, realizzò il sogno di vincere il secondo scudetto delle Lupa nel 1983 ed arrivò ad un passo dal vincere la Coppa Campioni del 1984 contro il Liverpool. Magico fu il Mondiale del 1982 dove si impose all'opinione pubblica internazionale con prestazioni fantastiche, tanto che fu soprannominato "MaraZico" e Pelè lo definì "
il più brasiliano di tutti i brasiliani" e
"miglior giocatore del Mondiale". ER LUPACCHIOTTO.
9- Centravanti: Marco Van Basten. Il Cigno di Utrecht, giocatore che ho avuto la fortuna di vedere giocare, seppur solo a fine carriera, è il più forte e completo centravanti di tutti i tempi. Gioca nell'Ajax e nel Milan dove vince di tutto, è dotato di senso del gol e tecnica celestiale (voglio ricordare il soprannome che gli diede Carlo Pellegatti
"il Guido Cavalcanti dell'area di rigore"), ha vinto tutto ciò che si poteva vincere sia a livello di squadre che individuale, ha segnato caterve di gol con i quali è stato decisivo per le sue squadre (ricordo la rete nella vittoria 2-3 a Napoli del Milan di Sacchi fondamentale per la vittoria dello scudetto), fino all'improssivo e prematuro ritiro per un grave e mal curato infortunio alla caviglia.L'apice della carriera sicuramente fu nell'estate del 1988 all'Olympiastadion di Monaco di Baviera, finale campionato Europero URSS-Olanda: ricordiamo tutti lo straordinario gol in semirovesciata che al sol pensiero mi fa piangere, probabilmente il gol più bello della storia del calcio. OLANDESE VOLANTE.
Sono stato un pò prolisso e me ne scuso, ma purtroppo (o per fortuna) quando parlo di pallone mi esalto e mi emoziono nel parlare di campioni di questo calibro.
Per quanto riguarda la costruzione della mia squadra effettivamente può essere criticato il fatto che ho scelto solo giocatori europei (Italia, Germania, Olanda e Spagna), ma ripeto i criteri che ho adottato mi hanno costretto a far fuori fior di giocatori quali Maradona, Pelè, Best, Garrincha, Gerson e tanti altri.