giovedì 15 aprile 2010

Amarcord 2/ Il ragazzo che giocava guardando le stelle



Voglio dedicare questo post ad uno sfortunato campione del passato che, sebbene non abbia mai visto giocare, mi ha sempre affascinato:



Giancarlo Antognoni è il Capitano, il giocatore più forte della storia della Viola ed il più amato dai suoi tifosi .Nato nel 1954 in un paesino in provincia di Perugia, viene acquistato neanche diciottenne dall'Asti, dove giocava in serie D, per una cifra spropositata all'epoca (più di 400 milioni di Lire). Già dall'esordio in serie A,ad appena 18 anni nell'ottobre del 1972 a Verona, dimostrò già le sue qualità da regista con ottima visione di gioco, capacità di effettuare lanci precisi e millimetrici, falcata elegante ed imperiosa. Un numero 10 al servizio della squadra e non di sè stesso. Vladimiro Caminiti, giornalista di Tuttosport, appena lo vide giocare ne diede la definizione che lo contraddistinse per tutta la carriera:"il ragazzo che gioca guardando le stelle", per il suo incedere a testa alta con il pallone incollato al piede e per la sua visione di gioco così perfetta da sembrare quasi eterea.
Ha giocato per 15 anni interrottamente nella Fiorentina dal 1972 al 1987, illuminando con le sue giocate l'Artemio Franchi ma vincendo quasi nulla a parte una Coppa Italia nel 1975.
La sua carriera è stata costellata da sfortuna e numerosi infortuni: io la chiamo l'invidia degli Dei...
Nel 1981 rischia la vita in uno scontro di gioco con il portiere del Genoa che lo colpisce alla testa con il ginocchio alto: arresto cardiaco per alcuni secondi, viene operato d'urgenza, rimane per mesi fuori dai campi...ecco l'invidia degli Dei
Il 1982 poteva essere il suo anno. In campionato sfiora lo Scudetto: Fiorentina e Juventus pari prima dell'ultima di campionato, ma i bianconeri vincono a Catanzaro con un rigore del tanto vituperato Liam Brady mentre la Viola non va oltre un misero 0-0 a Cagliari. In Spagna partecipa alla spedizione Mundial in cui gioca da protagonista fin quando, in semifinale, un tackle d un difensore polacco gli impedisce di giocare la finale mondiale, a 28 anni, nel pieno della maturità...sempre l'invidia degli Dei.
Continua la carriera da protagonista in una Fiorentina che gioca sempre ad alti livelli fin quando nel campionato 1983-1984, sempre in piena lotta scudetto, si frattura tibia e perone in uno scontro di gioco...ancora l'invidia degli Dei. Torna a giocare dopo un anno e mezzo di stop, ma questa è una Fiorentina diversa, che lotta per non retrocedere, e il ragazzo sembra aver perso la magia che aveva nei piedi, quasi si fosse volatilizzata con l'ultimo infortunio.
Alla fine della stagione 1986-1987 lascia la Fiorentina per finire la carriera nel Losanna nell'anonimo campionato elevetico. Ma la leggenda del ragazzo che giocava guardando le stelle si chiude con un lieto fine: alla sua partita d'addio, nel aprile 1989 allo stadio Franchi, la tifoseria viola riempe lo stadio, manco fosse la sfida contro gli odiato nemici della Juventus, per dare l'ultimo saluto al proprio sfortunato Campione.

Il commissario tecnico/Aurelio 2



Perdonate il doppio post, ma devo fare importanti rettifiche e ne vale la pena. Naturalmente confermo che quella che ho dato potrebbe essere la formazione di un'eventuale finale, però è importante specificare come ci si arriva, qual è il modulo di partenza, e fare qualche modifica sui convocati. In tutto questo secondo me Lippi ha un'idea abbastanza simile. Molto dipende dall'eventuale sì di Totti e di Nesta. L'intenzione, però, è quella di proporre il tipico modulo all'italiana nelle prime partite, salvo poi sostituire negli scontri a eliminazione diretta un giocatore offensivo con uno difensivo, ma andiamo con ordine.


1- portiere BUFFON (Marchetti, Sirigu) Combi, Albertosi, Zoff, Tacconi, Zenga, Peruzzi e la fantastica scuola dei portieri italiani. Lippi chiamerà De Sanctis al posto di Sirigu.

2- terzino destro marcatore CANNAVARO (Zaccardo o Cassani) Trapattoni, Burgnich, Gentile, Bergomi, Tassotti, Ferrara i grandi marcatori destri italiani. Lippi probabilmente e giustamente convocherà Cassani (o Zambrotta, ma solo per ragioni affettive) che ha una maggiore attitudine da esterno e dà più spinta, mentre Zaccardo secondo me interpreta meglio il ruolo.

3- terzino sinistro fluidificante CRISCITO (Balzaretti) Facchetti, Cabrini e Maldini su tutti. Lippi sicuramente non convocherà Balzaretti e chiamerà al suo posto Fabio Grosso (riconoscenza).

4- mediano DE ROSSI (Palombo) Oriali, Furino, Benetti, Ancelotti e tanti altri onesti lavoratori, ma De Rossi a differenza dei suoi predecessori ha anche tantissima qualità e un gran tiro. Qui io e Lippi siamo d'accordo al 100 per cento.

5 - stopper CHIELLINI (Bonucci) Collovati, Vierchowod, Guarneri, Costacurta, Ferri.. se sei veramente cattivo fai questo mestiere. Anche qui io e Lippi siamo d'accordo. Gamberini non ha disputato una stagione all'altezza.

6- libero NESTA (Legrottaglie) Picchi, Scirea, Tricella, Baresi giocatori eleganti in grado di rimediare agli errori dei compagni, come anche di impostare la manovra partendo da dietro. Io e Lippi faremo la stessa scelta. Tengo a precisare che il futuro italiano in questo ruolo si chiama Andrea Ranocchia, peccato per il tremendo infortunio al legamento crociato. Se Nesta non ce la dovesse fare Lippi chiamerà sia Cassani che Zambrotta e in questo ruolo giocherà Cannavaro.

7- ala destra tornante CAMORANESI (Maggio) Domenghini, Causio, Bruno Conti, Donadoni, grande qualità nel saltare l'uomo e nel crossare per le punte. Identica la mia scelta e quella di Lippi.

8- centrocampista incursore MARCHISIO (Ambrosini o Montolivo) bisogna dire che la tradizione degli incursori italiani non è eccellente, un unico grande campione, Tardelli, e poi solo buonissimi giocatori tra cui mi piace ricordare Antonio Conte, Dino Baggio e Damiano Tommasi, ma niente più. Lippi non convocherà mai Ambrosini e a Montolivo preferirà quasi sicuramente Gattuso o il redivivo Simone Perrotta.

9- centravanti d'area PAZZINI (Di Natale) Anastasi, Paolo Rossi, Schillaci, Inzaghi (quest'ultimo in Germania sarebbe stato l'uomo del mondiale se solo avesse giocato) i classici attaccanti di rapina che non partecipano alla manovra, ma che fanno una caterva di gol. Alla fine Lippi farà le mie stesse scelte. Mi rammarico del fatto che Di Natale abbia fatto tutti questi gol, altrimenti avrei chiamato Del Piero. Uno che meriterebbe, ma che escludo possa essere chiamato è Fabrizio Miccoli. Il futuro italiano in questo ruolo si chiama Matri.

10- regista PIRLO (Totti) ce ne sono di due diverse tipologie. Una categoria che sembra essere tipicamente milanista è quella dei registi puri come Rivera, Albertini e lo stesso Pirlo, un'altra è quella dei trequartisti/attaccanti, a cui appartengono R. Baggio, Mazzola, Mancini, Zola. Se Totti non va ai mondiali Lippi chiamerà un attaccante di peso in più come Borriello; ritengo invece improbabile che chiami un buon giocatore come Cossu o un giovane come Candreva, che rappresenterebbero la vera alternativa tecnica a Totti.

11- attaccante di movimento IAQUINTA (Borriello) Riva, Bettega, Graziani, Vialli etc. giocatori che fanno a spallate con gli avversari, fanno salire la squadra e fanno gol di testa o in acrobazia. non inserisco Mario Corso (campione straordinario) tra i grandi numeri undici italiani soltanto perchè la grande inter usava un modulo abbastanza diverso con due esterni (jair e appunto corso) due mezzali (mazzola e suarez) e un centravanti (peirò). Lippi chiamerà sicuramente Gilardino al posto di Borriello a meno che Iaquinta non continui ad essere completamente fuori condizione ed allora lascerà a casa il bianconero. Nel progetto iniziale del ct questo doveva essere il ruolo di Amauri.


Se qualcuno dovesse insinuare che sono un nostalgico e che l'Italia giocava così ai tempi dei nostri nonni, faccio ammenda, ma mi limito a far osservare che due tra i migliori allenatori che sono in italia, mourinho e mazzarri, adottano, che lo vogliate oppure no, esattamente questo modulo.

Il napoli è esattamente sovrapponibile a questa nazionale: campagnaro-marcatore destro, cannavaro-libero, rinaudo-stopper, aronica o dossena-terzino sinistro fluidificante; maggio-ala tornante destra, gargano-mediano, pazienza-incursore, hamsik-regista/trequartista, lavezzi-centravanti e quagliarella- attaccante di movimento a sinistra.

L'inter invece gioca a specchio con un terzino destro fluidificante (Maicon), un marcatore sinistro (Chivu), Lucio-libero e Samuel-stopper, cambiasso-mediano, zanetti-incursore, sneijder-regista, pandev ala tornante sinistra, eto'o- attaccante di movimento a destra e milito-centravanti.

me lo dico da solo: è un post capolavoro.


mercoledì 14 aprile 2010

Il commissario tecnico/Aurelio

Il presupposto da cui parto è quello che ogni paese ha la sua cultura e le sue tradizioni calcistiche e che la storia deve essere maestra: l'italia può battere persino il brasile o la spagna, ma lo può fare puntando su un grande portiere e una grande difesa, chiudendo gli spazi sulle fasce, mettendo due mediani a fare da schermo che abbiano anche qualità di regia e limitandosi ad affidare il gioco offensivo a un fantasista, a una punta forte fisicamente in grado di far salire la squadra e a un centravanti rapido in grado di emulare le gesta di Schillaci e Paolo Rossi.
La squadra dev'essere molto duttile tatticamente in modo tale da potersi trasformare facilmente in un ordinato 4-4-2 con l'avanzamento di un terzino fluidificante a centrocampo e lo spostamento del fantasista sulla fascia opposta.
No a teste calde come cassano e balotelli, il gruppo prima di tutto.
Vi proporrò dunque la formazione base per grandi partite (dagli ottavi in poi), immaginando naturalmente formazioni molto più offensive per partite contro squadre come la nuova zelanda o la slovenia, ad esempio con Totti (Antognoni) titolare dal primo minuto al posto di Cassani (Bergomi) e Camoranesi (Conti) un pò più arretrato sulla linea dei centrocampisti.

MODULO BASE DA GRANDE PARTITA 4-4-2 mascherato da 5-3-2

1 Buffon (Zoff)
2 Cassani (Bergomi)
5 Cannavaro (Collovati)
6 Nesta (Scirea)
3 Chiellini (Gentile)
7 Camoranesi (Conti)
4 De Rossi (Oriali)
8 Pirlo (Tardelli)
11 Criscito (Cabrini)
20 Pazzini (P.Rossi)
9 Iaquinta (Graziani)

lista dei convocati:
BUFFON, MARCHETTI, SIRIGU.
CASSANI, CANNAVARO, NESTA, CHIELLINI, CRISCITO, CASSETTI, BALZARETTI, LEGROTTAGLIE, BONUCCI.
PIRLO, DE ROSSI, CAMORANESI, PALOMBO, MARCHISIO.
PAZZINI, IAQUINTA, TONI, TOTTI, DI NATALE, BORRIELLO.
(non ho idea delle condizioni fisiche di Nesta, se non ce la fa al suo posto chiamo il più in forma tra Bonera, Zaccardo, Bocchetti e Materazzi).

per quanto riguarda il toto mondiale eccovi i 23 di Lippi:

portieri -buffon, marchetti, de sanctis.
difensori - zambrotta, cannavaro, legrottaglie, chiellini, criscito, cassani, grosso, bonucci.
centrocampisti - pirlo, de rossi, camoranesi, palombo, marchisio, gattuso.
attaccanti - pazzini, iaquinta, gilardino, totti, di natale, borriello.


Il commissario tecnico/Mr.Tesmed

Devo ammettere che e' molto dura per me calarmi nei panni del selezionatore della nazionale italiana di calcio, dato che sono troppo emotivamente coinvolto nelle vicende della nazionale azzurra per poter fare le mie scelte con serenita'. Detto questo, provero' a mettere da parte i miei cattivi sentimenti, per essere il piu' obiettivo possibile.

La mia idea di calcio non e' necessariamente legata ad un modulo, ma a dei principi base che non amo tradire: velocita' nella transizione offensiva, movimento all'unisono della squadra che pero' non deve essere esageratamente corta, gestione del possesso con passaggi corti fino alla trequarti avversaria, poi sfogo alla fantasia con movimenti senza palla oculati. Per poter calare efficacemente questi principi in uno schema di gioco, occorre che i difensori siano dotati di una notevole tecnica per poter impostare l'azione, che i centrocampisti siano adattabili alle due fasi e che gli attaccanti siano non necessariamente velocissimi, ma abili a vedere i movimenti dei compagni. Provando ad adattare quanto detto alla selezione azzurra, preferirei avere difensori centrali dotati di un buon palleggio, all'occorrenza pronti a lanciarsi in sortite offensive, nonche' abilissimi nel gioco aereo. Quanto ai difensori laterali, prediligo gente dotata di grande freschezza atletica e buona attitudine al dribbling ed al cross, ma attenta in fase difensiva. Quanto al centrocampo, tutti i selezionati devono essere in grado tanto di pressare l'avversario quanto di reimpostare l'azione e andare ad occupare la trequarti. Infine, c'e' bisogno di una punta (con una riserva gemella) che sappia fungere da fulcro del gioco, tenendo palla e smistandola agli attaccanti di supporto, ma che sappia anche cercare lo spazio per ricevere le triangolazioni dei giocatori di supporto suddetti.

Detto questo, ecco le mie scelte sui 23:

Portieri: Buffon, De Sanctis, Marchetti.
Difensori: Santon, Cassani; Nesta, Ranocchia, Chiellini, Materazzi; Criscito, Balzaretti.
Centrocampisti: De Rossi, Pirlo, Palombo, Montolivo, Aquilani, Camoranesi.
Attaccanti: Gilardino, Pazzini; Cassano, Balotelli, Rossi, Di Natale.

Schiererei cosi' la squadra:

P - Buffon (nulla da giustificare, ritengo)
Td - Santon (unisce una abilita' innata al dribbling con una grande gestione della fase difensiva)
D - Nesta (dotato di grande senso dell'anticipo e notevole classe nella ripartenza)
D - Chiellini (rude ma non pessimo con la palla tra i piedi)
Ts - Criscito (solido in difesa, grande senso dell'inserimento)
Med - De Rossi (implacabile in marcatura, utilissimo in transizione)
Cc - Pirlo (grandi doti di verticalizzazione)
Trq - Montolivo (capace di pressare sulla fonte di gioco avversaria e provare soluzioni dalla distanza)
As - Cassano (riesce a fare tutto quello che vuole, puo' smarcare un compagno in qualsiasi momento)
Ad - Balotelli (contiene la spinta del terzino avversario e cerca il dialogo col proprio, dribbling ubriacante e tiro potente)
P - Gilardino (bravissimo a far salire i compagni e farsi trovare pronto per il gol)

Purtroppo pero' non sono l'allenatore, quindi suppongo che Lippi convochi questi 23:

Portieri: Buffon, Marchetti, De Sanctis.
Difensori: Cannavaro, Chiellini, Legrottaglie, Bonucci, Grosso, Zambrotta, Criscito, Cassani
Centrocampisti: Pirlo, De Rossi, Gattuso, Camoranesi, Marchisio, Palombo
Attaccanti: Gilardino, Amauri, Iaquinta, Pepe, Di Natale, Rossi

martedì 13 aprile 2010

Il Commissario Tecnico

Ammettetelo vi siete divertiti a (ri)fare il dream team della storia del calcio, ma adesso si fa sul serio.
L'Italia è la nazionale campione del mondo in carica, e quest'anno in Sud Africa sarà difficilissimo difendere il titolo conquistato in Germania.
Vi invito a formulare la rosa dei 23 azzurri che voi convochereste al mondiale, indicando inoltre la formazione che schierereste in un'ideale finale e il modulo base da adottare; considerate che le regole FIFA (forse è una stupidaggine, ma l'ho letta da qualche parte) a quanto pare obbligano a portare 3 portieri, mentre per il resto le scelte sono assolutamente libere.
Vi invito inoltre ad entrare nella logica del c.t. Marcello Lippi, e ad indicare quali saranno secondo voi gli effettivi 23 convocati della nazionale italiana.
Chi dovesse indovinare ad aprile tutti e 23 gli azzurri che parteciperanno al mondiale, meriterà INFINITA STIMA E RISPETTO presso questo ristretto circolo di fini intenditori.

La formazione più forte di sempre/alexandros

Salve cari amici esperti di calcio.
Mi accingo ad esordire su questo blog dopo aver molto riflettuto sulla domanda posta dall'amico Aurelio. Innanzitutto voglio complimentarvi con tutti per le formazioni messe in campo e spero di poter essere all'altezza dei vostri interventi. Naturalmente è difficile, direi anzi impossibile, scegliere quali siano i migliori 11 calciatori di tutti i tempi, in quanto vi sono stati fior fior di campioni che si sono combattuti nei campi di tutto il mondo.
A mio modesto parere bisogna, ancora prima di scegliere il modulo tattico, fare delle scelte di campo: le mie sono orientate secondo due criteri base, che in breve vi spiegherò.
PS per chi non lo sapesse non tifo per alcuna squadra per cui non sarò influenzato come Aurelio da juventinite...:)

PRIMO CRITERIO: ho preso in considerazione solamente calciatori che abbiano avuto una lunga carriera ad altro livello nella propria Nazionale e nei propri club di appartenenza, escludendo tutti coloro che non abbiano partecipato per almeno 5 anni ad un campionato top europeo (per intenderci Serie A, Premier League, Liga, Bundesliga). Questa scelta è vero in parte mi limita: solo per fare un nome mi costringere ad escludere Pelè, il "Calcio" in persona, il quale per una scelta di vita e di cuore non ha mai giocato in Europa; io però credo che per potersi dire "Campione Completo" un giocatore debba avere giocato ad altissimi livelli in Europa: non voglio dire che Pelè non lo sia stato o non avrebbe strabiliato in qualsiasi campionato avesse giocato ma in base ai miei convincimenti resta sicuramente fuori da questa squadre. Se poi vogliamo discutere chi sia stato il più forte di tutti i tempi allora è un' altra storia...
SECONDO CRITERIO: credo fortemente nel gioco del pallone quale un giusto di mix di fantasia e classe unite ad una solida preparazione atletica ed impegno da parte dei calciatori ogni giorno, in ogni partita, in ogni amichevole, in ogni allenamento. E' per questo che rimarrano fuori dalle mie scelte giocatori strabilianti quali sicuramente furono DIEGO ARMANDO MARADONA (sicuramente il più forte di tutti i tempi, vinceva da solo giocando in squadracce quali Napoli e Argentina) e GEORGE BEST (Pallone d'Oro 1968 e giocatore di classe sopraffina: se non fossero esistite le donne...). Ovviamente anche questa scelta mi limita, metto fuori lista giocatori pazzeschi, ma sono convinto che il calcio è fatto anche di impegno, sudore e gioco di squadra e non sempre tali stelle sono in grado di convivere con questi concetti.

Dopo aver riflettuto su tali criteri mi accingo alla scelta del modulo tattico. Devo dire che sono stato molto combattuto se utilizzare un classico 4-4-2, modulo da me adorato, o un più duttile ma anche più complesso 4-3-3, altra disposizione tattica che, se ben congegnata, mi fa impazzire. Dopo ampie riflessioni la scelta è ricaduta su quest'ultimo modulo in base anche e soprattutto ai giocatori che ho scelto di mettere in campo.
Quindi un 4-3-3 di stampo Olanda calcio totale con difesa a 4 in linea con fuorigioco, 3 centrocampisti (playmaker e due mediani) e 3 là davanti (centravanti con un'ala a sinistra e una finta ala/trequartista sulla destra. Come Aurelio sono un amante dei numeri: schiereò la squadra secondo la numerazione classica, tranne un giocatore per cui è doveroso fare un eccezione...
Cominciamo.

1-Portiere: Dino Zoff. Costretto a non considerare Lev Yascin in base alle scelte fatte a monte, ho subito pensato al mitico Dino. Undici stagioni da titolare induscusso nella Juventus, Campione del Mondo da Capitano a 40 anni, sei volte Campione d'Italia con la Vecchia Signora. Penso ci sia poco da aggiungere. IMMORTALE.

2- Terzino destro: Mauro Tassotti. Su questa posizione devo prima fare una precisazione. So che i vari Cafu, Djalma Santos, Carlos Alberto Torres sono come valore assoluto giocatori forse migliori del rude Maurino. Ma nella mia costruzione della squadra ho sempre preferito avere un terzino destro di contenimento e un terzino destro di attacco (per intenderci Maldini-Tassotti o Facchetti-Burgnich). La scelta ricade sul buon Tassotti, arcigno punto di forza della difesa del Milan degli Immortali prima di Sacchi e poi di Capello, 17 anni con la maglia del Diavolo,5 scudetti e 3 Coppe Campioni , oltre altri trofei "minori". SICUREZZA.

5- Stopper: Claudio Gentile. Mi dissocio da tutti voi che avete scelto l'ottimo Bobby Moore, grande capitano delle Nazionale inglese Campione del Mondo del 1966, e punto tutto sull'italiano di Tripoli. Sinceramente nel mio immaginario sin da bambino Gentile è lo stopper per eccellenza: rude ma efficace, fa parte della Juve del Trap, vince vari scudetti con il club, ma il culmine della carriera arriva quando annulla Maradona e Zico nelle partite decisive del Mondiale di Spagna. INSUPERABILE.

6 - Libero: Franz Beckenbauer. Da tempo vi è aspra polemica tra me e Aurelio su questo ruolo. Naturalmente non posso condividere la tesi di Gaetano Scirea e a malincuore devo scartare anche l'indimenticabile Franco Baresi. Il Kaiser di Monaco è uno dei giocatori più completi della storia del calcio: uomo carismatico e leader dello spogliatoio, invento il ruolò del "libero d'attacco", capace di interpretare magnificamente allo stesso tempo il ruolo di marcatore e regista, senza disdegnare incursioni nell'area di rigore avversaria. Ha giocato una carriera intera nel Bayern, vincendo innumerevoli Bundesliga e 3 Coppe dei Campioni consecutive da Capitano, oltre ad avere l'onore di sollevare la Coppa del Mondo FIFA sempre da Capitano nel 1974 nell'Olympiastadion di Monaco di Baviera; ma a me piace ricordare l'immagine del Kaiser nell'indimenticabile semifinale di Mexico City 1970 Italia-Germania: infortunatosi nei primi minuti della partita, rimane in campo per tutto il match con una spalla lussata e una evidente bendatura...VERO CAPITANO.

3- Terzino sinistro: Giacinto Facchetti. Sulla posizione di terzino sinistro si può discutere a lungo se sia stato più forte il mitico Capitano dell'Inter o l'Immortale Capitano del Milan Paolo Maldini. Aurelio ogni tanto si esce la minchiata Antonio Cabrini ma dobbiamo capirlo è juventino...La mia scelta è semplicemente dettata dal fatto che il buon Giacinto fu il primo ad interpretare il ruolo di terzino sinistro come si intende oggi, ovvero uomo non solo difensivo ma anche e soprattutto di spinta: il primo terzino fluidificante della storia del calcio. Dal mio punto di vista un giocatore fantastico, incarna la Kalokagathia, un vero signore in campo e fuori, efficace e corretto, perfetto in marcatura e grande goleador (fu il primo difensore ad arrivare in doppia cifra di marcature in un singolo campionato), leader e Capitano di quella squadra fantastica che fu la Grande Inter di Helenio Herrera e Angelo Moratti. Vince 4 scudetti, 2 Coppe Campioni e altrettante Coppe intercontinentali, Capitano della Nazionale Campione d'Europa nel 1968 e Vice Campione del Mondo a Messico 1970; chiude la sua carriera per un brutto infortunio che gli impedisce di giocare il suo 4 Mondiale del 1978 all'età di 36 primavere. Poi purtroppo l'invidia degli Dei si abbatte contro di lui. EROE OMERICO.

4- Playmaker: Lothar Mattheus. Regista di tecnica sopraffina, dotato di grande forza fisica e innata capacita di inserimento, è stato uno dei protagonisti del calcio europeo degli anni 80 e 90. Affermatosi nel Bayern Monaco, ha giocato (e direi entusiasmato) nell'Inter dei record del Trap, ha vinto il Mondiale del 90 da leader indiscusso con susseguente pallone d'oro, ritorna in Germania dove continua a vincere di tutto sempre con la squadra monacense (in totale campione per 7 volte della Bundesliga e per una volta della Serie A). Ha giocato in ogni ruolo centrale nella sua carriera da libero a regista fino a trequartista con una facilità da fare paura. Detiene il record di Mondiali cui un calciatore abbia mai partecipato (5 da Spagna 82 a Francia 98). CLASSE CRISTALLINA.

8- Mediano: Frankie Rijkaard. L'unico giocatore di colore della mia squadra è un anch'esso un giocatore duttile che alterna grandi capacità in fase difensiva a un'eccellente qualità nell'interpretare la fase offensiva. Francolino (come veniva chiamato a Milanello) nasce infatti come difensore centrale nell'Ajax e ricorda molto il Kaiser Franz nelle movenze, ma è al Milan che Arrigo Sacchi ebbe l'intuizione di metterlo a centrocampo dove interpretò alla perfezione il doppio ruolo di mediano di rottura e costruzione. Forza fisica fantastica, ampia visione di gioco e piedi cristallini lo rendono uno dei giocatori più versatili della Storia del calcio. Con i Lancieri e con il Milan vince di tutto, 3 Coppe Campioni (nel 1990 contro il Benfica con un suo gol decisivo ), 2 Campionati italiani, 5 volte l'Eredivisie, oltre al fantastico Europeo del 1988 con il mitico Rinus Michels in panchina. FORZA DELLA NATURA.

10- Mezzala: Luisito Suarez. L'unico spagnolo ad aver vinto un Pallone d'Oro (1960) è, secondo il mio modesto parere, l'icona della mezzala nella Storia del Calcio. Leggenda vivente per tutti i tifosi interisti, ha giocato con Barcellona prima di approdare nel club dell'indimenticato Angelo Moratti, ha vinto di tutto in Italia, Spagna ed Europa, compreso il Campionato Europeo del 1964 con la sua Nazionale.Vanta grandi capacità di incursore e goleador, dotato di grande senso tattico rimase celebre soprattutto per la sua capacità nei lunghi rilanci da fermo per le veloci punte nerazzurre. Probabilmente sottovalutato dai più quando si parla di grandi del passato. ARCHITETTO CELESTE.

14- Ala destra/Trequartista/Seconda Punta: Johan Crujff. Come anticipato per il più forte giocatore europeo di tutti i tempi faccio un eccezione alla normale numerazione e, invece del classico 7, affido al magico olandese il suo peculiare 14. Senza nulla togliere a Pelè e Maradona è stato il giocatore più completo di tutti i tempi. A tal proposito voglio ricordare è la descrizione che di lui fece il grande Alfredo Di Stefano a rendere merito al Campione: "non è un attaccante ma fa tanti gol; non è un difensore ma non perde mai un contrasto; non è un regista ma gioca ogni pallone per i compagni". Fu davvero un giocatore totale per alcun centrocampista di costruzione, secondo altri centravanti di manovra, a me piace ricordarlo come una trequartista che svaria su tutto il fronte d'attacco, pur sapendo che non esiste una definizione per tale giocatore immenso. Ambidestro, dotato di talento immenso, potente ed elegante allo stesso tempo, fu l'interprete più emblematico del calcio totale ideato da quel genio di Rinus Michaels. Vince tutto con l'Ajax, vari campionati e 3 Coppe Campioni consecutive, 3 volte Pallone d'Oro di France Football, nel 1973 si trasferisce al Barcellona e lo riporta al successo nella Liga dopo 14 anni con una superba vittoria al Santiago Bernabeu per 0-5; infine dopo un primo ritiro, dato da molti per finito, ritorna a giocare in Olanda negli anni 80 dove vince altri campionati prima del ritiro definitivo nel 1984, non prima di aver vinto il 9 campionato e la 6 coppa nazionale con il Feyenoord nel ruolo di Libero. CALCIO TOTALE.

11- Ala sinistra: Bruno Conti. Il "Sindaco di Roma" è stato per tutti gli anni '80 nella squadra della sua città la bandiera dei giallorossi. Di fisico basso e tarchiato, alto poco più di 1.6o, mancino purissimo, dotato di grandi qualità tecniche e fantasia, famigerati resteranno i suoi dribbling ubriacanti e i suoi assist col contagiri, realizzò il sogno di vincere il secondo scudetto delle Lupa nel 1983 ed arrivò ad un passo dal vincere la Coppa Campioni del 1984 contro il Liverpool. Magico fu il Mondiale del 1982 dove si impose all'opinione pubblica internazionale con prestazioni fantastiche, tanto che fu soprannominato "MaraZico" e Pelè lo definì "il più brasiliano di tutti i brasiliani" e "miglior giocatore del Mondiale". ER LUPACCHIOTTO.

9- Centravanti: Marco Van Basten. Il Cigno di Utrecht, giocatore che ho avuto la fortuna di vedere giocare, seppur solo a fine carriera, è il più forte e completo centravanti di tutti i tempi. Gioca nell'Ajax e nel Milan dove vince di tutto, è dotato di senso del gol e tecnica celestiale (voglio ricordare il soprannome che gli diede Carlo Pellegatti "il Guido Cavalcanti dell'area di rigore"), ha vinto tutto ciò che si poteva vincere sia a livello di squadre che individuale, ha segnato caterve di gol con i quali è stato decisivo per le sue squadre (ricordo la rete nella vittoria 2-3 a Napoli del Milan di Sacchi fondamentale per la vittoria dello scudetto), fino all'improssivo e prematuro ritiro per un grave e mal curato infortunio alla caviglia.L'apice della carriera sicuramente fu nell'estate del 1988 all'Olympiastadion di Monaco di Baviera, finale campionato Europero URSS-Olanda: ricordiamo tutti lo straordinario gol in semirovesciata che al sol pensiero mi fa piangere, probabilmente il gol più bello della storia del calcio. OLANDESE VOLANTE.


Sono stato un pò prolisso e me ne scuso, ma purtroppo (o per fortuna) quando parlo di pallone mi esalto e mi emoziono nel parlare di campioni di questo calibro.
Per quanto riguarda la costruzione della mia squadra effettivamente può essere criticato il fatto che ho scelto solo giocatori europei (Italia, Germania, Olanda e Spagna), ma ripeto i criteri che ho adottato mi hanno costretto a far fuori fior di giocatori quali Maradona, Pelè, Best, Garrincha, Gerson e tanti altri.

Amarcord - Alla ricerca dei campioni perduti/1

Mentre attendo che gli altri professori diano le loro formazioni migliori di sempre, inauguro la prima rubrica di questo blog, dedicata a quei grandi giocatori del passato, a cui forse mancava qualcosa per essere dei fuoriclasse assoluti, ma che comunque non meritano di essere dimenticati. Il primo articolo è dedicato a uno dei giocatori che ho amato di più in gioventù:



Andreas Möller nasce a Francoforte, il 2 settembre 1967. Arriva alla Juventus a venticinque anni dopo essersi messo in mostra nell’Eintracht Francoforte.La Juventus lo opziona al termine del Mondiale del 1990, ma non arriva subito, perché si teme un dualismo con Baggio, indiscussa stella della squadra bianconera. Quando Trapattoni ritorna sulla panchina juventina, accetta il rischio e lo accoglie a braccia aperte. Möller è molto simile, sia caratterialmente che tecnicamente, ad un altro tedesco croce della dirigenza e delizia dei tifosi juventini negli anni settanta: Helmut Haller. “Andy” ha una tecnica raffinata ed una grande rapidità di esecuzione, nonché un tiro secco e preciso con entrambi i piedi.«Con la maglia bianconera posso giocare nel campionato più difficile e più tecnico del mondo ed anche in una grande vetrina internazionale, come la Coppa Uefa. Certo, non è facile giocare in Italia e, confesso, qualche problema ce l’ho: a me piace giocare a briglia sciolta, poter spaziare a destra ed a sinistra e, non sempre, me ne rendo conto, questo è possibile. Ma credo di essere pronto a sacrificarmi, di poter ancora maturare tatticamente».Il “Trap” gli chiede di fare la seconda punta, pur sapendo che schierato da trequartista e da rifinitore diventa travolgente; “Andy” si adatta e sono molti i goals che realizza nel primo campionato, compreso uno dei tre che assegnano la Coppa Uefa alla Juventus, nella doppia sfida contro il Borussia Dortmund.In quella stagione colleziona 40 presenze e 18 reti, e con il bis dell' anno dopo (38 partite e 12 goals), “Andy” si conferma un giocatore spesso decisivo.«Andreas», dice Berti Vogts, ex selezionatore della nazionale tedesca, «ha sempre espresso un grande talento, forse il più importante nella Germania degli ultimi anni. La sua tecnica, il suo tiro, la sua velocità d’esecuzione e, particolare da non sottovalutare, il colpo di testa, ne fanno uno dei più completi giocatori europei».Con l’arrivo di Lippi, non c’è più posto per lui e ritorna in patria; il fantasioso giocatore tedesco è protagonista di brillanti stagioni nel Borussia Dortmund, con cui si " vendica " della Juventus, insieme agli altri ex Julio Cesar e Kohler, sconfiggendola nella finale di Champions League giocata nel maggio del 1997 a Monaco di Baviera.L'estate precedente, Möller era stato uno dei trascinatori della Nazionale tedesca, portandola alla vittoria nei Campionati Europei disputati in Inghilterra. “Andy” non riuscì a giocare la finalissima contro la Republica Ceca, rivelazione del torneo, ma contribuì alla vittoria finale con grandissime giocate di classe e realizzando il rigore decisivo nella semifinale contro i padroni di casa inglesi.